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Per il consiglio di letture sosenibili e generative di questo mese ci siamo lasciati ispirare da un consiglio di Nicolas Lozito in una sua puntata del podcast “Verde Speranza” su Spotify. La puntata in questione è uscita lunedì scorso in occasione del centenario dalla pubblicazione del libro “Bambi. Una vita nella foresta.” di Felix Salten, che ispirò il famoso cartone della Disney.

Lozito è un giornalista della stampa impegnato nella divulgazione di tematiche sul mondo della sostenibilità, il suo approccio analitico-scientifico delle questioni ci piace moltissimo e per questo ti consigliamo – se già non lo fai – di ascoltarlo nel suo podcast e di iscriverti alle sue newsletter settimanali “Il Colore Verde” che condividono notizie sempre aggiornate sulla crisi climatica.

Lozito si sofferma a raccontarci come il Bambi-libro di Felix Salten è ben distante dal film animato,”racconta il non-umano, gli animali, il bosco, le stagioni. Non è una fiaba ambientata tra gli alberi, nè si tratta di semplice letteratura per l’infanzia. … Gli altri animali non sono soltanto i suoi amichetti, e le relazioni in Bambi – il libro – hanno mille sfumature“. Insomma, l’interpretazione che ne dà è quella di un libro che vuole ritrarre il mondo animale così com’è, con le sue bellezze, ma anche con la sua crudità e crudeltà. Un libro che ci ricorda che “Questa terra è la nostra terra e dobbiamo conoscerla! Ma questa nostra terra non è solo nostra e non siamo gli unici terrestri: siamo solo terrestri tra terrestri.”  E’ una chiave di lettura che ha noi piace tantissimo e rispecchia anche il bisogno dei nostri tempi di riconnetterci alla natura e prendercene cura.

Esiste però un’altra chiave di lettura che ha accompagnato questo libro dalla sua uscita: la metafora tra la dinamiche della crudeltà nel mondo animale e l’antisemitismo. Motivo per cui abbiamo aspettato a far uscire questo consiglio di lettura proprio oggi, nel giorno della memoria.

Felix Salten è lo pseudonimo di Siegmund Salzmann: l’autore ungherese nazionalizzato austriaco aveva cambiato nome per nascondere le sue origini ebraiche. Nel lavorare a questo libro il suo intento non era tanto scrivere un libro per bambini, quanto di mettere in guardia gli adulti facendo parallelismi tra la caccia agli animali e la persecuzione di ebrei e altre minoranze nell’Europa del tempo.

E’ meraviglioso come capolavori senza tempo come questo, si prestino a molteplici interpretazioni e riescano a dire sempre cose nuove. Consigliamo quindi la lettura del libro non soltanto a bambini e ragazzi, ma anche agli adulti!